30 marzo 2007

dico o non dico....


Qual'è il contrario di pluralismo e autonomia? Probabilmente, "verità".
Pluralismo e autonomia hanno a che fare con il dubbio, con l'errore, con il confronto, con la scelta tra più opzioni, con la possibilità di cambiare idea, con le convinzioni messe in dicussione, con i sentimenti confusi, con i rischi da prendere, con il senso di responsabilità, con il senso del dovere e l'esercizio dei diritti, con la parola "forse", con il punto di domanda, con la felicità e la tristezza, con il criminale e la necessaria pena, con la sorpresa, con l'abbandono, il tradimento, la riconciliazione, con il perdono, con lo sviluppo, con la curiosità, con l'orgoglio e la fierezza, con gli applausi e i fischi, con le botte prese e date, con l'ironia, con le sette note e le infinite combinazioni musicali, con la partecipazione, la solidarietà, con tutto quello che non so dire.
Verità, invece, ha a che fare con.....per la precisione, con...per essere chiari fino in fondo....verità è.....io non lo so. Non lo so davvero.
"Inaccettabili": così li hanno definiti da un salone vicino alla Cappella Sistina con l'evidente e secolare scopo di condizionare un sano e laico dibattito che dovrebbe invece proseguire, tra dubbi e incertezze, pluralista e autonomo.
Inaccettabile.
Questa è la verità.
Ale

23 marzo 2007

..ascolta il vento che picchia alla porta

In queste giornate di perturbazione in circolo (..) mi riparo spesso in una canzone. Un brano di Davide Van De Sfroos, che il Panz mi ha fatto riscoprire. Si intitola "Pulènta e galèna fregia", e vorrei che l'ascoltassero e vi trovassero un pensiero felice tutte quelle persone che come me sono legate alla tradizione del proprio paese. Ma non solo. La dedico anche tutte quelle persone che sono malinconiche, a tutti quei vecchietti di paese che fischiano dietro alle ragazze e che 'ne hanno una per tutti e una per nessuno'. Ai giovani che non sanno parlare il dialetto, ma ci provano. Agli amici di mio padre che mi chiamano 'belé'. A quei singnori che mentre la domenica bevono il 'bianco' al bar sport dopo la messa, ricevono la telefonata della moglie per avvisarli che 'ghè prunt dé mangià'. A quelli che giocano a 5 al 2 al bar dell'oratorio. Agli anziani che 'dimenticano le medicine ma non le marlboro'. A quelli che mangiano la gallina, e che mangerebbero la polenta anche il 15 di agosto. A tutti quelli che vanno alle feste dei popoli e ballano bevendo birra annacquata. A tutti quelli, si anche a loro, che se in una canzone sentono un tamburello e una fisarmonica dicono che è una canzone da 'comunisti'. A quelli che nella loro libreria, tra un libro sui funghi e la guida turistica di Firenze o Venezia, hanno un libro di Barzellette di Gino Bramieri. Al portinaio di via Castelbarco, 2 a Milano che l'altra mattina mi ha tenuto da parte un cannolo siciliano, e alla portinaia di viale Misurata che dopo quasi un anno ancora mi chiede dove devo andare quando entro nel palazzo. A quelli che raccontano storie di paese, e a quelli che che ci credono. A quelli che incontri per caso e ti cambiano la giornata. A quelli che ti dicono che è stato un piacere averti conosciuta. Ai miei amici della Croce Bianca che al mattino quando mi sveglio mi preparano il caffè e mi fan trovare la brioche. A tutti quelli che lavorano in città ma per arrivarci atraversano anche solo un pezzo di campagna. A tutti quelli che vedono ancora un gregge di pecore attraversargli la strada. A quelli che sono cresciuti ascoltando la musica dei propri genitori. A quelli che portano la nonna a fare la spesa.. senza prendersi la mancia. A quelli che in agosto ti incontrano e ti dicono sempre 'se ta fé chi a Milan cun 'sto cald'. A quelli che ti dicono che 'il pa' de lè è il fradel de padelot'. A quelli che usano ancora dire 'fracasso' e 'baccano', che il gradino lo chiamano 'basello', che il tram lo chiamano 'corriera', che il gruppo-band lo chiamano 'complesso', che invece di dire nascosta dicono 'nasconduta', e che invece di dire lucida dicono 'lustra'... a quelli che ogni estate mi dicono che in vacanza vanno a Caresto, in provincia di Castò, e infine a me.. che sono tornata a casa chiedendo ai miei in che regione fosse quel paese.



Pulènta e galèna frègia e un fantasma in söe la veranda
barbèra cume' petròli e anca la löena me paar che sbanda
cadrèga che fa frecàss e buca vèrta che diis nagòtt
dumà la radio sgraffigna l'aria e i pensee fànn un gran casòtt
L'è mea vèra che nel silenzio ghè dumà la malincunìa
l'è mea vèra che un tuscanèll l'è mea bòn de fa una puesìa
in questa stanza senza urelògg bàla la fata e bàla la stria
in questu siit senza la lüüs che diis tücoos l'è duma' l'umbrìa
E scùlta el veent che pìca la pòrta cun in cràpa una nìgula e in bràsc una sporta
el diis che g'ha deent un bel regàal.. me sa che l'è el sòlito tempuraal..
E scùlta i spiriti e scùlta i fulètt che ranpèghen söel müür e sòlten föe di cassètt
g'hann söe i vestii de quand sèri penènn.. i ne vànn e i ne vègnen cun't el büceer del vènn..
E la candela la sta mai ferma e la se möev cumè la memoria

anca el ràgn söe la balaüstra ricàma el quadru de la sua storia
la ragnatela di mè pensèe la ciàpa tütt quèll che rüva scià
ma tanti voolt la g'ha troppi böcc e l'è tüta de rammendà
La finestra la sbàtt i all, ma la sà che po' mea na' via e i stèll g'hann la facia lüstra cumè i öcc de la nustalgìa
in questa stanza senza nissöen, vàrdi luntàn e se vedi in facia
in questa stanza de un òltru teemp, i mè fantasmi i làssen la traccia
E scùlta el veent che pìca la pòrta cun in cràpa una nìgula e in bràsc una sporta
el diis che g'ha deent un bel regàal.. me sa che l'è el sòlito tempuraal..
E scùlta i spiriti e scùlta i fulètt che ranpèghen söel müür e sòlten föe di cassètt
g'hann söe i vestii de quand sèri penènn.. i ne vànn e i ne vègnen cun't el büceer del vènn..

::dani::

22 marzo 2007

ma che tempo fa?


Colgo l'occasione per segnalarvi un grande autore di strip comiche.
Si chiama Eriadan e nei suoi fumetti racconta con ironia pungente i problemi di tutti i giorni.
Seguitelo.

(Beppe)

16 marzo 2007

Monte dei Paschi di Siena


La discografia è in crisi e su questo non ci piove. Le statistiche dicono che si vendono sempre meno dischi e che si riduce sempre più il numero dei potenziali acquirenti perchè le nuove generazioni hanno altri interessi e se proprio proprio vogliono musica, se la scaricano da internet.
Sulle cause della crisi ci si può sbizzarrire: a seconda di chi li propone, i motivi sono la pirateria
(virtuale perchè in rete, reale perchè sulle bancherelle del mercato), l'Iva dei cd, il sistema radiofonico che non diversifica la proposta, la televisione che non passa musica, il diritto d'autore che non ha più senso di esistere. Si arriva a dire che "non ci sono più gli artisti di una volta!".
Bene! Quindi? Che vogliamo fare? O meglio, cosa voglio fare io?
Anni fa mi sono messo in testa di volermi occupare di musica e da quel momento è stato un continuo sentirmi dire "ma chi te lo fa fare, non c'è spazio, manca il business, la musica è in crisi e i motivi sono...(vedi sopra).
Devo ammettere che ogni tanto tutte queste sollecitazioni negative intaccano la mia granitica certezza di volermi occupare di musica. Spesso mi trovo in ufficio (ufficio? diciamo stanza, per non dire tugurio come lo ha definito un amico forse troppo realista), davanti al computer e mi domando: "e daesso? che faccio? che mi invento? chi chiamo? a chi dico che esisto, che faccio, che brigo e disfo?". Mi viene a trovare qualche artista, qualche giovane musicista pieno di idee, di intenzioni, di desideri e ambizioni e se mi becca in uno di quei momenti di certezza minata, lo riempio di dubbi e se ne va un po' più frustrato di quando si è seduto davanti a me. Ma quel che è peggio è che lui prende la porta e se ne va e, me lo auguro davvero, avrà modo e tempo di riprendersi e di manare a quel paese il mio cosmico pessimismo; io chiudo la porta, mi risiedo al computer e ricomincio a pormi quelle orribili domande...(vedi sopra).
Prima o poi la giornata finisce e torno a casa e accendo la tv.
Da qualche tempo a questa parte è a questo punto che succede qualcosa che ha dello straordinario: dal tubo catodico (o quel che ne rimane) esce una musica che non mi aspetto, che mi apre i polmoni, che mi bagna gli occhi, mi invita a un sorriso....è Paolo Conte e i suoi impermeabili a colorare i paesaggi tutti italici raccolti da Giuseppe Tornatore per invitarti ad andare in banca.
...e tutto riprende quota dentro di me...e non mi sento più sotto a un tram...perchè la canzone è il motivo per cui ci si sbatte in questo mio mondo e tutto il resto è incidentale, va e viene.
Ma una bella canzone è motivo sufficiente per sopportare e supportare.
E magari, apro anche un conto in banca.
Ale

15 marzo 2007

outing musicale


E' arrivato il momento di farlo.

stamani mi sono svegliata con i capelli più rossi del solito grazie a questo sole che spacca le.. pietre. la mia prima reazione sapete qual è stata? "diamine!! potrei imitare christina aguilera nel suo ultimo videoclip!!".

da quella dichiarazione sono trascorsi minuti di silenzio nel mio bagno. momenti in cui ho riflettuto su ciò che mi sta accadendo. sono arrivata ad una conclusione: sto impazzendo! colpa del sole? della prematura primavera? mah.

sta di fatto che mi piacciono molto due o tre pezzi di due o tre artisti che neanche lontanamente avrei pensato di apprezzare. La prima canzone è "Candyman" di Christina Aguilera, la seconda è di Ti.. uhh.. un attimo che prendo fiato.
ok, è di Tiz.. arghh, non riesco a dirlo.
Allora vediamo: la seconda canzone che mi piace è.... tiscatteròunafotoditizianoferro. uhh, ci son riuscita.

bene, questi due brani mi piacciono molto, non al punto da scaricarmeli o di mettermeli sull'iPod, ma abbastanza (e per me è già troppo), da non cambiare stazione quando li sento in radio.
La terza canzone che mi piace, e che invece sono in previsione di mettere sull'iPod tra un album dei Talking Heads e uno di Paolo Conte.. è "Shine" dei Take That.

E con questo mi ritiro.. mi aspetto le vostre confessioni più nascoste. coraggio, una volta fatto outing ci si sente meno soli.

::dani::

8 marzo 2007

I won't race anymore

C'è riuscito Bertallot al Festival di Sanremo, e oggi voglio riuscirci io con voi. Non vi chiedo un minuto, perchè il minuto lo si concede ad un papa a ai caduti in guerra. Ci mancherebbe. Vi chiedo solo cinque secondi.. cinque secondi di silenzio per dare addio alle mie scarpette da corsa.

Il dramma è avvenuto martedì mattina, ma mi ci sono voluti tre giorni per elaborare il lutto e poterne parlare. Le nike air max che mi hanno accompagnata per dieci anni su strade battute, erba bagnata, montagne, sabbia, palta, asfalto e terra non ci sono più. Se ne sono andate durante la loro ultima nuotata in lavatrice. Posso dedurre che si siano suicidate quando hanno saputo che avrebbero calpestato un inutile nastro di gomma di un inutile palestra per il resto del 2007. Niente più strade di campagna, niente più erbetta bagnata.. niente più.
Adieu mon chaussures de course.. questi cinque secondi di silenzio sono per voi.
::dani::

7 marzo 2007

Un Giovedì sera di un qualsiasi giorno da cani al Festival di San Remo 2007


Sono felice di poter pubblicare sul nostro blog questo articolo a firma di Ernesto De Pascale che nel corso di questi anni ha sempre guardato alla Novunque con amicizia e passione.

Ne approfitto per consigliare a tutti di "fare visita" al sito di Ernesto, www.ilpopolodelblues.com, dove è possibile leggere di musica, di musica vera....novunque sia! Ale


Duetti improbabili, inutili, imposti, richiesti, inventati, sperati e non riusciti, privati ma non provati, pagati ma non programmati, tutti promossi, chissà perchè. Canzoni storpiate, cambiate, orchestrali distratti, maestri con le dita nel naso, computer che non partono e se partono salutano e se vanno per sempre. Presentatori alla ricerca di un sorriso, di un gobbo troppo lontano, di un applauso strappato da un direttore di rete al costo d‘imporglielo, di una truccatrice dalle mani meno pesanti, di un riscatto dalla propria noia personale, da uno scontro quasi fisico in sala stampa con il capo struttura. Artisti obbligati,invecchiati, cocchi di mamma, cocchi di papà, cocchi di produttori di fiction, arrivati all’ultima fermata, fermati appena arrivati, drogati dal tubo catodico, incazzati ma col sorriso sulle labbra e la pistola di cioccolata nella fondina, con le cuffie per la piscina dell’hotel ma non quelle per gli ascolti, vestiti mali, pettinati mali, con troppi caffè sulle spalle di un giorno che non c’è. E a tarda notte, giornalisti fasulli alla ricerca di uno spot, di una giustificazione che non esiste più se gli editori da due anni non vogliono parlare con la categoria, giornalisti pronti a tutto la musica - ahimè - non la sanno più ascoltare, giornalisti con tasche piene di ricevute mai pagate, giornalisti esca alla mercè di un conduttore piccolo astioso a tutti i costi, intelligente per partito preso, che non lascia parlare nessuno, esca e non torni più. Sopra di ciò la longa manus di un consiglio d’amministrazione minato dalle contestazioni, dai ricatti degli inserzionisti che dopo il prime time sono sempre più cheap, dal governo, dall’ex governo, dal mal governo, dal non governo, dal governo ombra, dall’ombra del governo. Una azienda orgoglio d’Italia, minata da ciò che ha creato, dai suoi programmi spazzatura tutti in gita premio a San Remo con le solite cose, le solite parole, le solite chiacchere del giorno prima, del giorno dopo. Chiacchere che non arrivano oltre la domenica. Ma la musica? quella nuova, quella decantata, quella sfacciatamente chiamata in causa più volte nel corso della serata e degli ultimi mesi non abita qui. Qui al Teatro Ariston troverete solo milonghe tristi, tanghi, tangacci, valzerini, beguine, habanere, sambe, bossa nova e cha cha cha. Chi ha osato esibirsi con la chitarra elettrica accesa è stato schiaffeggiato, oppure gli hanno staccato la spina. Ai batteristi sono stati dati fiori invece di bacchette. Chi ha composto senza lanciare un ritornello entro i primi 105 secondi è stato fermato a Bordighera.
Il
resto del mondo ci aspetta Oltra’Alpe, infatti; ma proprio oggi ci hanno detto che il Pil è a 1.9 %.
Sei sicuro di voler lasciare il paese del bel canto, fratello, sorella? La sensazione è che alla musica italiana non resti che guardare a quei paesi (pochi) per cui noi siamo molto molto di più di un esempio, a quei paesi ai quali la mondo visione non è offerta ma imposta, a quei mercati che credano ancora che qui ci sia qualcosa da dire. Sempre che a quei paesi la nostra musica di San Remo interessi. È notte e nei ristoranti di San Remo si festeggia. Cosa non si sa, ma si festeggia. Gli imbucati sono decine, frotte di imbucati che aspettano un invito sin dalla mattina precedente. Quasi un mestiere. I conti - soprattutto quelli degli emergenti perché i Big sanno sempre come andarsene un attimo prima - delle cene, degli alberghi, delle macchine e chi più ne ha più ne metta li pagano gli artisti quando i cachet non ce la fanno più, quando i budget sono chiusi. Saranno scalati dalle royalties e tu non potrai più dire No. A quel punto vorrà dire che sarai entrato in un meccanismo che ti obbligherà ad essere schiavo di un week end che potevi pur evitarti, benedetto figliolo, benedetta ragazza. Qualcuno ci resterà male e piangerà nel silenzio della sua cameretta, qualcuno dirà fingendo che non aspettava altro. Tutti attenderanno il tour estivo nel Sud d’Italia in pieno rilancio economico. I più fortunati torneranno a San Remo, in pellegrinaggio. Al Premio Tenco. I dimenticati apriranno una agenzia di assicurazione, come i facevano i calciatori negli anni cinquanta. E poi si sente parlare di disoccupazione … Ma l’Italia è povera non c’è più niente da assicurare se non il nostro fottutissimo culo. E lunedì ognuno tornerà nel suo viaggio, ognuno diverso, ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi.

Ernesto de Pascale

Fino a venerdì due marzo pagare il canone Rai comporta una sopratassa di soli 4 euro. Che sia quello il valore del festival? Pro capite?

5 marzo 2007

the red side of the moon

sabato sera, intorno alle 23.45, eravamo tutti fuori a guardare la luna. bella, affascinante - perchè a me, anche se non ci capisco nulla di 'sti fenomeni, queste cose prendono da matti -, splendente.. rossa!
mentre osservavamo la palla luminosa, alcuni, me compresa, hanno anche visto una stella cadente.. stupenda, soprattutto se non te l'aspetti, o se per qualunque motivo ti accorgi che non sei al mare e che non è la notte di san lorenzo.

mentre si sparavano cazzate, del tipo che in brasile la luna è diversa perchè è a ponte (e ammetto che questa cosa forse non è proprio una cazzata, ma raccontata così può sembrarlo), io non ero molto lì con la testa.
volete sapere cosa mi frullava in mente?! bene, ve lo dico anche se mi vergogno un po'. pensavo: "ma silvestri avrà già cantato?".

ebbene si. io con la testa ero a san remo, tra il pubblico dell'ariston. mi infastidisce 'sta cosa, mi fa paura! il pensiero che durante una serata divertente con amici il mio - quasi - unico pensiero fosse la finale del festival proprio non mi va giù! defezione professionale? chi lo sa. curiosità? forse. sta di fatto che appena tornati a casa non ho impiegato molto tempo a prendere il telecomando e a girare su rai uno, sperando in un dopofestival riassuntivo.. che ovviamente non c'era. infatti, ad aspettarmi nel tubo catodico, c'era gigi marzullo.

il festival sono riuscita a vederlo - non godermelo, attenzione - fino alle 23.15, orario in cui sono uscita. ho fatto in tempo a guardarmi Nada con la sua "Luna in piena", uno dei brani a mio parere più belli del festival, ma sono di parte, a me Nada piace da impazzire.. e poi a dirigere l'orchestra c'era Lucio Fabbri (..pelato con pizzetto.. arghh)
Sono riuscita a vedermi Paolo Rossi. e anche qui.. che dire: a me lui piace troppo, per me starebbe bene ovunque, anche alla Prova del cuoco o alla Mela Verde. la canzone mi piace, lui mi piace, rino gaetano mi piace.. ecchissenefrega di tutti i vari commenti del tipo 'non c'entra nulla nel contesto', 'è solo una manovra pubblicitaria', 'se era inedito evidentemente un motivo c'era' ecc.
Ho visto anche il Velvet. La loro "svolta indie-rock" (ogni riferimento a mango e alla gialappas è puramente casuale) devo dire che mi ha lasciata un po' interdetta. con quei vestiti, con quei capelli.. ma questo non c'entra. la loro canzone mi piace, molto anche. la trovo semplice e al tempo stesso immediata. è così che dovrebbe essere un brano. mi sono scaduti un po' quando pierluigi, il cantante, è sceso in platea a baciare la mano della sua fidanza', e quando ha mostrato alle telecamere la scritta HOPE che si era tatuato sul palmo della mano. poteva evitarsela. un punto in più però per alessandro, chitarrista e autore del brano in gara (pelato con baffoni.. ahhhh)!!

non sono riuscita a vedere silvestri, ma la sua paranza non mi ha abbandonata un solo minuto da quando l'ho sentita la prima volta, perciò va bene così.

delle serate precedenti devo dire che mi hanno lasciata parecchio indifferenze le esibizioni di Mazzocchetti, Al Bano, Mango, Concato, e Meneguzzi.
Mi hanno invece infastidita quelle della Ruggiero (che non sopporto quasi più), dei fratelli Bella, di Leda Battisti e di Amalia Gré.. non si poteva nè vedere nè sentire, anche se il pezzo in radio mi è sembrato più convincente che dal vivo. peccato che Amalia non mi piaccia proprio, e che mi abbia fatto addormentare nella serata dei duetti. dico peccato perchè si è esibita con uno che a me piace moltissimo: Mario Biondi (si, ok.. pelato con pizzo..), che ho avuto la fortuna di intervistare, ed è stato uno degli incontri più belli da quando faccio questo mestiere (?).
Facchinetti padre e figlio non li ho capiti molto, come del resto Dorelli. Mi piace il suo brano.. ma forse è una canzone da ascoltare solo a san remo.. e solo 2 o 3 volte. non di più. Non male Tosca.

ho dimenticato qualcuno?? ah cazzo, il vincitore!
Simone Cristicchi non mi dispiace. la prima volta che ho sentito la sua canzone mi sono un po' innervosita, perchè un brano simile e molto più bello lo hanno scritto nel 2005 i Baustelle ('Sergio'). riascoltando 'Ti regalerò una rosa' devo però ammettere che c'entra poco con la canzone dei Bau, ha un singificato completamente differente, e mi è piaciuta molto anche la sua interpretazione. dietro a questo brano c'è anche un libro, 'Centro di igiene mentale', che raccoglie testimonianze di obiettori di coscienza che hanno svolto il servizio civile in manicomi o centri di recupero, e anche racconti e lettere dei 'matti' stessi. devo ancora leggerlo, ce l'ho lì.. se lo fate prima di me fatemi sapere e ditemi come l'avete trovato.




P.S.

"..a te che sei il mio presente, a te nella mia mente, e come uccelli leggeri fuggon tutti i miei pensieri, per lasciar solo posto al tuo viso.. che come un sole rosso e acceso, arde per me.."

oggi sarebbe stato il sessantaquattresimo compleanno di Lucio Battisti. Voglio omaggiarlo con una sua canzone, la mia preferita: 'La luce dell'est' ("Il mio canto libero", 1972). buon ascolto
::dani::

1 marzo 2007

tutti al festival


Dopo due giorni di Festival, anche noi nel nostro piccolo possiamo fare qualche considerazione. Non che qualcuno ce lo abbia chiesto, ma perchè non partecipare anche noi allo sport della settimana?
Due giorni di festival permettono di farsi un'idea e proviamo ad andare per argomenti.
Pippo: a parte chiamare più volte Meneguzzi "Meneguzzo", che gli vuoi dire? Non sbaglia un colpo, conosce quel palco come nessuno, gioca sempre in casa.
Michelle: a parte i brevi Musical che personalmente non capisco in toto, è "comoda nella parte", lascia a Pippo la conduzione della nave e controlla che tutto sia a posto. Secondo me è brava e prima o poi potrebbe anche sostituire il Pippone.
Gli interventi comici: Ficarra e Picone una spanna sopra Cornacchione e il pezzo su Don Puglisi mi è piaciuto davvero.
Chiambretti: sta a sentire solo se stesso. Non mi piace quasi nulla, a parte quando ha definito la Alberti, la Fenech e la Rusic "le tre badanti".
Norah Jones: dopo la sua apparizione non ho trovato nessun commento sulla stampa. Giustifico la cosa solo perchè sulle divinità è sempre difficile trovare le parole.
E parlando di divinità...si, ieri qualcuno ha bestemmiato!
Cosa manca? Niente....a già le canzoni....Cristicchi, non male; Silvestri, ben fatto e tra pochi giorni la sapremo tutti; Amalia Grè è insopportabile; Khorakane...scusateli, son ragazzi! Paolo Rossi...è chiaro a tutti il motivo per cui Rino l'aveva scartata, no? Stadio, se la canta Vasco è un capolavoro, ma la canta Curreri; Sara Galimberti, secondo me la più bella canzone sentita; Fabrizio Moro ha tante chiave di lettura e quella che mi preoccupa di più è la "baudesca sponsorizzazione"...io, se fossi in lui "ci penserei...."; Fabio Concato, mi ha emozionato un po' come potrebbe fare Jannacci, bravo.
Gli altri non me li ricordo, oppure li ho rimossi, oppure mi vergogno, oppure non so.
ciao. ale