allora, a me va bene sempre tutto.. o quasi.capita che mi trovo in uno storico locale che hanno completamente rifatto a nuovo, con un palco estivo davvero notevole e funzionale.
capita che al locale suona una cover band - delle quali sono arrivata ad un livello di sopportazione pari a zero - ma poco importa perchè dei nostri amici non ci sono ancora stati e ci tengono a vederlo.
peccato che una volta pagato l'ingresso e visto il luogo, si sta lì. non si esce, non si va via, si rimane per il resto della serata. giustamente.
capita che una volta passato in secondo piano la novità del locale, ci si guarda il concerto.
l'ennesima cover band. l'ennesima cover band melatcrossoverpunkrockreggaeska che tenta di rifare ogni santissima canzone con urlaschitarratebatteriapestata. va bene, ci sta: infondo questa cover band un tempo mi piaceva.. cinque, sei anni fa ogni tanto me la andavo a sentire. ma c'è tempo per ogni cosa, e mi chiedo come si possa ancora investire in cover band.
poi osservo attettamente il pubblico, il pubblico mettallaro, e capisco tutto.
è gente che morirebbe per chi sta sul palco, anche se non è nessuno e vive cantanto canzoni di altri. è gente che ragiona a dischi, non a canzoni.. e su questo li invidio. è gente che se gli metti in mano una birra e gli sciogli i capelli dà il meglio di se. è gente che se non alza la mano con pollice, indice e mignolo aperti e che se non ondeggia la folta chioma avanti e indietro, sta male per davvero. è gente buona, pubblico genuino che si arrabbia poco e niente, non come il giovane pubblico indie rocker di questi nuovi gruppettini che ai concerti fa un gran baccano.
mi sto quasi convincendo.. sto quasi pensando di essere troppo dura nel giudicare quel gruppo.. quando il cantante, per involgiarci a cantare con lui, dice che vuole vedere le nostre tonsille sul palco per giocarci a biglie, sto quasi per cedere nel gridare anche io il ritornello di un brano dei metallica.. che ovviamente non conosco.
questo barlume di speranza - perchè a me piace stare bene con il mondo - è però distrutto in un nano secondo quando per il bis la band ritorna sul palco e annuncia il prossimo brano: "è di lucio battisti".
le mie orecchie non ci vogliono credere. mi guardo in giro con aria stupita e spaventata cercando conforto, ma il pubblico è in delirio e il gruppo anche.
inizia "nessuno dolore". piango e me ne voglio andare.
bisogna capire che c'è un limite a tutto.
bisogna sapersi fermare, sapere quando è troppo.
e se non lo sai te lo dico io: così è troppo!
::dani::